E siamo alla scoperta di un luppolo che potremmo definire “un nome, un programma”: il citra. Facile intuire come questa varietà esibisca aromi e sapori, appunto, citrici: dal limone, al lime, all’arancia, al pompelmo – anche se non manca qualche nota di frutta tropicale. Un profilo particolarmente fresco e dissetante, che richiama alla mente di chi ha un po’ di dimestichezza con gli stili quelli americani: su tutti le American Ipa e le Apa. In realtà, la storia di questo luppolo americano di recente creazione – è in commercio, nella sua versione attualmente in uso, solo dal 2007 – è un po’ più complessa.
Si tratta infatti di un incrocio tra luppoli europei – l’Hallertauer Mittelfrüh tedesco e l’East Kent Golding inglese – e altri luppoli americani, tra cui alcuni selvatici, sviluppato durante gli anni 90 negli Stati Uniti dai ricercatori Gene Probasco e John Haas. Ci vollero appunto una decina d’anni di prove e aggiustamenti, fino a quando nel 2007 la Hop Breeding Company della Yakima, nello stato di Washington, lo distribuì per la prima volta alle aziende vivaistiche. A rendere celebre questo luppolo fu nel 2008 il birrificio Sierra Nevada, che lo utilizzò per la sua Torpedo.
Nonostante sia utilizzato e noto in particolare come luppolo da aroma, presenta anche uno spiccato amaro acre: un’ambivalenza che è stata la sua “croce e delizia”, nella misura in cui, se da un lato lo rende di versatile utilizzo, dall’altro ne ha reso difficile lo “sdoganamento” in virtù appunto di questo amaro parecchio deciso. Negli anni si è tuttavia imposto come luppolo tra i più usati, grazie soprattutto al successo di alcune birre americane realizzate appunto con il citra; tanto che si stenterebbe a credere che un luppolo di uso così comune abbia appena quindici anni. Spesso viene utilizzato insieme ad altri luppoli, per raggiungere un maggiore equilibrio ed ingentilire le note robuste che ha in monoluppolo.
Ed è anche il caso della nostra Ipa Edgard, in cui contribuisce alla potente rosa aromatica e amarotica data anche dal cascade, dal chinook, dal simcoe e dal mosaic; per una birra in cui aromi agrumati e tropicali e taglio amaro finale tra il citrico e il resinoso si tengono per mano in uno studiato equilibrio, finalizzato a rendere il sorso fresco e scorrevole. |