Questione di stile

Ebbene sì, ammettetelo: anche a voi è capitato, almeno una volta nella vita, di entrare in birreria o al bar e pronunciare la fatidica frase “Fammi una bionda” – una delle più vituperate dagli intenditori, dato che sotto alla definizione “birra bionda” ricadono moltissimi stili diversi. Eppure, se vi trovaste in Germania, anche una frase del genere avrebbe il suo senso: in tedesco “chiaro” – e quindi “biondo”, se riferito a una birra – si dice infatti “hell”. E Helles è appunto il nome di uno degli stili più diffusi, proprio in virtù della sua semplicità.

Si tratta infatti di quella che definiremmo, molto banalmente, “una birra bionda”: bassa fermentazione, bassa gradazione alcolica, colore paglierino, aromi delicati di cereale in cui la luppolatura tra il floreale e l’erbaceo rimane altrettanto leggera e ben amalgamata con i profumi di crosta di pane, corpo fresco e snello che lascia al palato toni morbidi di grano tendenti al dolce, ed una chiusura che vira al secco di un amaro appena accennato ma sufficiente a chiudere la bevuta.

Naturalmente questa definizione di Helles lascia spazio ad un’infinita varietà, e anche a numerosi sottostili: come la Helles Bock, dal corpo più ricco e dal colore tendente all’ambrato; o la Helles Export, in cui sia i toni dolci che quelli amari sono più decisi ma comunque in equilibrio; fino alla Festbier, quella tradizionalmente servita all‘Oktoberfest.

E come poteva quindi B2O non interpretare secondo la propria sensibilità anche questo stile? E’ così arrivata la Sibilla, che vede nell’utilizzo del luppolo di origine polacca Sybilla – caratterizzato da aromi che ricordano le erbe balsamiche e le spezie, e da un amaro deciso pur non invadente – la sua nota distintiva. Ne risulta una birra fresca e leggera, piacevolmente e delicatamente profumata, adatta ad essere bevuta in semplicità pur senza cadere nella banalità della “solita birra bionda”. Adatta quindi ad essere bevuta da sola per dissetarsi, ma anche come aperitivo.