Weyermann, Crédit Agricole e KWS a convegno in B2O

Anche il territorio in cui B2O si trova ha la sua varietà di orzo: l’Eraclea, che ha incontrato le attenzioni del noto maltificio tedesco Weyermann. E proprio nella sede di B2O il 16 gennaio, grazie alla collaborazione tra il birrificio, il maltificio e l’importatore Uberti Venezia, i produttori locali di questo cereale fornitori di Weyermann hanno tenuto il loro incontro annuale.

“Per noi ospitare questo convegno ha avuto un valore che va al di là della giornata in sé – spiega Gianluca -, perché si inserisce in un percorso di valorizzazione delle materie prime locali. Il malto Eraclea può davvero diventare un elemento distintivo del territorio, e svilupparne la coltivazione e la maltazione è il primo passo verso una birra interamente veneta in quanto a materie prime. Inoltre, far incontrare produttori, maltificio e importatore significa promuovere la creazione di una filiera sostenibile sia sotto il profilo ambientale che economico: cosa non scontata, e che per i piccoli birrifici riveste un’importanza fondamentale”.

E pochi giorni dopo, il 24 gennaio, si è tenuto un altro appuntamento di grande rilevanza: B2O ha infatti ospitato il convegno “Mais 2.0 Focus Sanità”, organizzato da Crédit Agricole e KWS. Il grande interesse per l’argomento è stato testimoniato dalla presenza di più di ottanta produttori locali, che si sono confrontati con i relatori – dal prof. Causin dell’Università di Padova, all’informatore agrario dott. Andreotti, al dott. Fanin di Cerealdocks, al dott. Ceccato di Crédit Agricole – su temi quali la ricerca sulle micotossine, le esigenze delle industrie trasformatrici negli anni a venire, e molto altro ancora. L’incontro si è concluso con la visita al birrificio, degustazione di quattro birre e della pasta del “Team Ronaldinio“.

“Anche in questo caso – conclude Gianluca – il nostro ospitare l’incontro vuol essere segno di un impegno più vasto: quello di fungere da punto di riferimento per tutte quelle produzioni che interessano il territorio, al di là del fatto che il birrificio le stia utilizzando o meno in questo momento; e di esserlo coinvolgendo tutti gli operatori, dai coltivatori agli enti di ricerca. Come ribadito più volte, vogliamo lavorare in un’ottica collettiva, perché la singola azienda può crescere al meglio solo se anche il contesto in cui opera fa altrettanto”.